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Cimitero Monumentale di Staglieno

L'ala Ottocentesca (prima parte)

Il porticato della parte più antica della necropoli, risalente alla seconda metà dell'ottocento, ospita forse i più bei monumenti di tutto il cimitero. Tutto, purtroppo, è segnato dall'impietoso trascorrere degli anni e le infiltrazioni di pioggia hanno danneggiato gli intonaci; oltre cento anni di fumi e smog, invece, hanno rivestito i marmi ed i bronzi di una patina nerastra che, se da una parte dà maggior risalto (il fotografico "contrasto") alla trama delle sculture, dall'altro offusca lo splendore originale delle opere e ne danneggia la superficie. Altro, ma non minore danno, è stato arrecato da ladri che hanno trafugato particolari o stupidi vandalismi che hanno spezzato, ad esempio, dita delicate da mani mirabili. Non ultimo motivo di danno, lo sfregamento delle dita di visitatori stupiti che, spesso, hanno addirittura cancellato delicate filigrane minutamente scolpite nella pietra.

Tutto ciò, però, è in fase di recupero; il Comune ha finalmente iniziato un serio piano di restauro delle strutture architettoniche provvedendo, per prima cosa, al rifacimento delle coperture. Le tombe, con le loro statue, verranno invece recuperate da un'equipe universitaria di restauratori, all'interno di un corso di Laurea Breve in Restauro Lapideo, im collaborazione con l' "Opificio delle Pietre Dure" di Firenze.

Spero di essere riuscito, con le mie foto, a trasmettervi almeno parte delle stupefatte emozioni che questi capolavori, realizzati da oscuri maestri, hanno scatenato in me.

 
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Ala ottocentesca (seconda parte)
Il piazzale d'ingresso
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